Villains LTD

 

#22

SLEEPING WITH SHADOWS

 

Dresda, Germania

In uno dei più rinomati e prestigiosi musei d’Europa, una guida sta descrivendo uno dei quadri ai visitatori. L’atmosfera è rigida e formale; anche i bambini, annoiati a morte dalla situazione, non stanno facendo troppa confusione.

-Osservate l’espressione di puro terrore dipinta sul volto. Davvero un quadro…

-Noioso.

Un braccio nero esce direttamente dal quadro, afferrando la guida per il collo e trascinandola a sé. Il panico scatta immediatamente; genitori e figli si mettono a urlare, alcuni corrono via senza una meta precisa, altri sono pietrificati.

Il collo della guida si spezza in una morsa tra il braccio e il muro. Un uomo biondo vestito di pelle nera, con un paio di occhiali da sole sugli occhi, esce dal muro passando attraverso il quadro e tenendo sollevato il cadavere con una mano sola.

Shades, il signore delle ombre.

-Voglio dire, chi se ne frega dell’urlo ? La parte più divertente arriva quando sono troppo spaventati per poter gridare.

Il cadavere cade a terra, e dita avvolte da guanti di pelle nera fanno un vago cenno in direzione delle porte. Ombre dalla grottesca figura umana si solidificano dal pavimento, assicurandosi di sigillare tutte le uscite e distruggere le telecamere di sicurezza.

I visitatori cercano di nascondersi, e Shades cammina a lunghi passi per il museo con le mani nella tasca dell’impermeabile di pelle nera. Ad ogni passo delle sue scarpe di cuoio nero, altre ombre viventi si alzano e si trascinano per il grande salone.

-La cosa buffa è che sono nato a Dresda. Qui c’era un edificio pieno di bandiere del Terzo Reich…e a un isolato da qui c’era una caserma, proprio davanti a casa mia. Da piccolo potevo restare per delle ore a guardare le esercitazioni… una volta ho visto anche una fucilazione.

Mentre parla, le ombre inseguono i visitatori terrorizzati e i uccidono brutalmente ad uno ad uno, assalendoli con gli oggetti della mostra o sbattendoli con forza contro i muri o il pavimento, o semplicemente strappandogli degli arti per lasciarli sanguinare.

-Sapete, subito dopo essere stato trasformato in un’ombra vivente sono venuto qui…per ritrovare la mia città distrutta dai bombardamenti alleati. Tutto ciò che mi legava all’essere umano era stato completamente distrutto da tonnellate su tonnellate di esplosivi…da parte dei “buoni”.

Shades si ferma davanti a una donna che sta stringendo a sé una bambina di dieci anni. Guardando nel vuoto, abbassandosi per essere alla sua altezza, Shades ne accarezza i capelli con i guanti di pelle.

-Hanno proprio rovinato il mio posto felice, sai bambina ? Adesso è pieno di fabbriche e musei e luci al neon e insegne pubblicitarie e nessuno marcia più.

-La prego non ci uccida !!! Che abbiamo fatto per meritarci questo !?

La mano di Shades stringe i capelli della bambina, ed un’ombra brandisce un’ascia medievale.

-Siete vivi.

L’ombra uccide la figlia, giusto in tempo perché si inizino a sentire le grida della donna. Giusto per un istante, prima che le venga tagliata la testa. Shades si rialza in piedi, si toglie un po’ di sangue dai vestiti di pelle, e fa un cenno ad un’ombra che sta spezzando un braccio ad una delle guide.

-Tornando agli affari seri. Durante la guerra i nazisti rubarono un antico gioiello a Gerusalemme, e lo portarono in Germania. Il gioiello fu recuperato dal Branco Selvaggio e diventò proprietà della Symkaria…fino ad essere restituito alla Germania negli anni Sessanta. Sai di cosa sto parlando ?

-Sì ! Sì ! Ci fu affidato in custodia perché lo restituissimo ai veri proprietari…ma non abbiamo mai scoperto la provenienza del gioiello !!!

-Dove lo trovo ? – chiede Shades, con tono di voce spazientito.

-E’ in un caveau ! Due piani sottoterra ! Ma non ho la combinazione…lo giuro !!! La prego non mi uccida !!!

-Certo che no. Questo è un museo, no ? Qualcuno deve pur restare per apprezzare la mia opera d’arte.

L’ombra lascia cadere a terra la guida, che osserva i cadaveri mutilati ed abbandonati a terra. Shades si allontana, iniziando a scendere passando attraverso il pavimento.

-Perché fai tutto questo ? - chiede la guida.

-Mi mancano le marce.

 

America

In una grande stanza rettangolare, le luci si accendono. Due uomini in giacca e cravatta, con gli occhiali da sole ed un auricolare all’orecchio, trasportano su un carrello un uomo legato dal collo in giù con spesse lastre di titanio.

L’uomo dagli occhi stanchi ma rapidi è David Cannon alias Turbine, un mutante con la capacità di ruotare alla velocità di un tornado.

Gli agenti lo lasciano in mezzo alla stanza, unendosi ad un’altra mezza dozzina di colleghi vestiti esattamente allo stesso modo, appoggiati ai due muri laterali.

Un ultimo uomo entra nella stanza, camminando con le mani dietro la schiena con passo marziale. Il completo nero gli sta stretto sulle spalle larghe e la pancetta.

Quando parla, senza mai muovere le mani da dietro la schiena usa il piccolo telecomando per cambiare le immagini su un monitor ultrapiatto che fa parte della parete davanti agli occhi di Turbine.

La prima immagine è una cartina geografica del pianeta, con a fianco un diagramma a torta ed una grossa V.

-Questa settimana, il controllo di una super-organizzazione criminale che si espandeva per tutto il pianeta e che guadagnava miliardi di dollari l’anno è stato trasferito nelle mani di una sola ed unica persona…

La seconda immagine è una taglia. Una scritta recita IMPERATORE – 20.000.000 $.

-…Augustus DeCeyt. Sono abbastanza sicuro che vi siate già incontrati, signor Cannon.

-Sicuro, siamo amici di vecchia data. O meglio, lo eravamo prima che mi lasciasse a morire nelle retrovie dopo una missione andata a male.

-Il motivo principale per cui nessuno è mai riuscito a dimostrare la sola esistenza di questa organizzazione…il Consiglio, lo chiamano…è che hanno sempre tenuto un profilo bassissimo, quasi inesistente. Solo dopo l’acquisizione di DeCeyt ci siamo resi conto dell’enormità della cosa. La verità è che, al momento, DeCeyt ha più soldi e contatti di chiunque altro esponente del crimine organizzato intercontinentale.

-Con una taglia del genere, ci credo. Andremo per le lunghe ? Le cinghie sono scomode.

Ignorando il commento di Turbine, l’agente continua.

-Queste sono immagini satellitari di questa stessa settimana. Quella che vede a sinistra è un’immagine radar del Sole, e quella scia luminosa che si porta dietro centinaia di tonnellate di plasma solare è il Laser Vivente. Un uomo alle dipendenze di DeCeyt è in grado di tagliar via una fetta del Sole e trascinarsela fino alla Terra…tenga in mente questo particolare. Anche quest’altro uomo…

L’immagine cambia. Un uomo orientale dalla pelle verde fosforescente, che Turbine riconosce come l’Uomo Radioattivo.

-…che sappiamo avere le conoscenze per produrre armi atomiche su larga scala, è alle dipendenze di DeCeyt. E quello che vedrà adesso è la cosa più spaventosa di tutte.

Sullo schermo appare l’immagine di un’esplosione nel vuoto attorno alla Terra, visibile in un angolo. Vicina all’esplosione, la silhouette di un uomo con le mani in tasca.

-Una testata nucleare da 150 megatoni è stata fatta detonare a mezzo milione di chilometri dalla Terra. Teletrasportata lì da un altro degli uomini di DeCeyt. L’unica ragione per cui le radiazioni non hanno colpito il pianeta è stato l’intervento di un uomo dal nome in codice Slowdown, ritenuto morto trent’anni fa e che invece sembra avere un qualche tipo di contatto con DeCeyt. Si rende conto del significato, signor Cannon ?

-Che DeCeyt ha nelle sue mani più soldi di Tony Stark, tecnologia nucleare, un teleporta dal raggio d’azione planetario, e un paio di uomini fidati abbastanza potenti da ridurre in cenere un esercito. In altre parole…

Turbine si ritrova con la gola secca, e fa fatica a trovare le parole. Non pensava si potesse arrivare a tanto.

-…se si alzasse col piede sbagliato, potrebbe ordinare la Terza Guerra Mondiale.

 

L’agente fa crescere un po’ la tensione, fissando a lungo l’immagine dell’esplosione, prima di continuare.

-Quando DeCeyt gestiva solo una piccola squadra di mercenari, non siamo stati in grado di fermarlo con la forza. Gli uomini ai suoi ordini sono scampati ad un massiccio attacco delle forze dell’ordine, ad uno scontro diretto con i Vendicatori, la Guardia dell’Infinito, la Justice Incorporated e la Squadra Italia

Ad uno ad uno, gli eventi narrati vengono rappresentati rapidamente dalle immagini sul grande schermo.

-Abbiamo tentato di patteggiare. Ne siamo usciti con un’evasione alla Volta, la distruzione di un carcere ancora più segreto, ed abbiamo dato a DeCeyt tutto il tempo che voleva per metterci in questa situazione impari.

-Io cosa c’entro con tutto questo, scusi ? – chiede Turbine spazientito – Non ho partecipato a quasi nessuna di quelle azioni.

-Non penserà veramente che il suo governo fosse così incosciente da fidarsi del tutto di un uomo dal cognome “inganno”. Avevamo progettato di infiltrare una spia all’interno della Villains LTD…non un sosia come nei piani di 57, ovviamente. DeCeyt si è assicurato di avere una donna con il potere mutante di essere l’assicurazione vivente contro gli impostori. Ironico che DeCeyt ci abbia ingannato con un robot quando noi intendevamo usare un androide.

Altro cambiamento d’immagine: Marasso su un tavolo operatorio.

-Sfortunatamente, il nostro piano è stato distrutto dall’entrata in scena di un agente libero. Non sappiamo niente di lei, ma riteniamo si faccia chiamare Eclisse.

In pochi fotogrammi che si ripetono più e più volte, la silhouette di una donna avvolta da un mantello nero con cappuccio aiuta Marasso a liberarsi. Non si riconoscono altri particolari in quella macchia nera.

-Chi è questa, la figlia illegittima di Batman ?

-Una donna in grado di ridurre un cyborg assassino da 200 chili in parti di ricambio. Una donna di cui sappiamo troppo poco per poterla considerare un’alleata.

-Quella ha ammazzato Marasso !?

-La cosa più spaventosa di DeCeyt non sono le sue risorse, il suo metodo strategico, e nemmeno gli uomini sotto il suo controllo. E’ il fatto che, con così tanto potere nelle sue mani, non ha fatto praticamente niente. Ora che siamo certi delle sue capacità mentali… questo può significare solo due cose. O la sua scalata non è ancora finita…o i soldi e il potere non gli interessano minimamente. Ed è qui che entra in gioco lei, signor Cannon.

-Prego !?

-Il suo Paese ha bisogno di lei, Turbine.

-Il mio paese può anche andare a farsi…

-L’unico motivo per cui non è ancora stato processato per stragi multiple è che, ufficialmente, non era nelle condizioni fisiche adatte a sostenere un processo. Se lei rifiuta di aiutarci, la faremo condannare alla pena di morte. Se accetta, la faremo scomparire in un luogo segreto con una pensione molto generosa.

-Hhmm, fare la spia non è nel mio stile. Ma neanche morire lo è, quindi perché non tentare ?

-I patti sono questi: noi simuleremo una sua evasione dalla Volta per permetterle di rientrare nella Villains LTD. Il suo compito sarà scoprire il vero piano di DeCeyt e comunicarcelo insieme alla posizione del loro quartier generale.

-Non sarà facile. DeCeyt sa essere davvero paranoico alle volte…

 

Seychelles

Davanti a un enorme cratere che fino a pochi minuti prima era una microscopica isola, da un portale nero esce un uomo in costume nero. Si guarda attorno, affascinato e intimorito dalla distruzione che sta osservando.

-Allora che ne dici ? Niente male eh ? – dice una voce maschile alle spalle del teleporta. Switch sussulta, scomparendo e riapparendo a tre metri di distanza con una mano sul cuore.

-Cazzo, Dran, non farlo più !!! Sai che detesto quando altri compaiono senza preavviso.

-Ma hai visto che roba !? Un’esplosione atomica a distanza zero e un rientro nell’atmosfera ! Che figata !!!

-Ah…Dran…come hai fatto a…

-Neanche un graffio, visto ? Ve l’avevo detto che sono assolutamente invulnerabile o no !?

-Okay, questo lo sapevamo, ma pensavo che non potessi regolare il campo di forza ?

-Già…ma non è un problema restare nudo ad ogni esplosione. Non sento il freddo e non ho niente di cui…

-Dran, guardati i vestiti.

Con espressione perplessa, Diamond Dran obbedisce ispezionando la sua giacca di seta grigia, la cravatta rossa e la camicia nera.

-Non vedo dove sia… Oh cazzo. Ho ancora i vestiti. Perché non si sono distrutti come tutte le altre volte !?

 

Dresda, Germania

Shades passa attraverso la porta blindata del caveau. Le macchie di sangue sui suoi vestiti neri macchiano la grande porta in metallo, lasciandolo immacolato.

Nell’atmosfera asettica e irrespirabile, in posizione privilegiata, una teca di vetro antiproiettile. Se si vedessero gli occhi di Shades dietro gli onnipresenti occhiali da sole, sarebbero ricoperti di lacrime di gioia.

-Ti ho cercata per tutta la vita…

Sotto i suoi occhi avidi, racchiusa in un blocco solido di cristallo, un meraviglioso gioiello rosso sangue attraversato da vene blu acceso che sembrano farlo pulsare.

La Chiave della Dannazione.

Tremando per l’emozione, Shades avvicina una mano. Il guanto di pelle nera passa attraverso la teca con estrema facilità. La lastra di cristallo offre molta più resistenza, ma riesce a diventare abbastanza intangibile da superare anche questa barriera…e la pelle nera sfiora la Chiave.

Poi l’intera mano di Shades passa attraverso la Chiave, senza riuscire veramente a toccarla.

-Che accidenti…no ! No !!!

Prova a stringerla, senza risultato. Afferrare l’aria sarebbe più semplice. Uno spiraglio di luce nera sfugge agli occhiali.

-Maledizione !!! Ci vuole un essere umano per usare la Chiave…e nella sua ricerca…sono diventato qualcosa di diverso molto tempo fa…

In un impeto di rabbia, Shades infrange la teca e cerca di afferrare la Chiave.

L’acciaio inossidabile del caveau prende fuoco come sterpaglia. La teca si alza in piedi, mutando in un serpente a tre teste composte unicamente di denti affilati.

Shades si mette le mani in tasca e diventa intangibile.

Un secondo dopo, la porta blindata viene scardinata dal corpo di Shades…solido, ed intento ad evitare che la mostruosità lo divori “vivo”.

-Detesto la magia.

Il pavimento crolla e diventa un’orda di mosche. I muri diventano tentacoli di pietra e carne putrida, che stritolano e divorano qualsiasi ombra animata da Shades.

La…cosa…che prima era una teca si sbriciola tra i suoi guanti di pelle nera.

-Ho capito il messaggio, non vuoi che sia io ad usarti. Fai del tuo peggio…fidati, non hai niente che io non possa sopportare.

Le pareti, il soffitto, le opera d’arte, l’aria prendono fuoco simultaneamente in un lampo di luce abbagliante. Shades si ripara come meglio può con l’impermeabile, e la sua ombra si ritira sotto i suoi piedi per stare alla larga dalla luce.

-Ripensandoci…

 

Nuova Sede Centrale

Augustus DeCeyt siede nella stanza dei monitor, indossando il suo casco da Imperatore. Le immagini sugli schermi cambiano rapidamente secondo uno schema prestabilito, mostrando i notiziari di mezzo mondo ed un grafico dopo l’altro. Per chiunque altro sarebbe solo una cacofonia di luci e suoni, per lui è una cristallina fotografia del pianeta.

Un rapido comando apre uno degli ingressi. Una donna si avvicina a passi lunghi e decisi. Anche se non potesse leggere tutti i suoi dati vitali su un piccolo schermo all’interno del casco, DeCeyt capirebbe facilmente che è furiosa.

-Cosa vuol dire “Programma protezione testimoni” !? – sbraita Pathfinder.

-Credevo di averlo già spiegato nel memorandum. Non lo ha ricevuto ?

DeCeyt si toglie il casco. Sarà più facile trasmettere un’immagine rassicurante e umana, pensa.

-Lo so che cos’è, quello che voglio sapere è come ha fatto mia sorella a finirci dentro e perché non riesco a trovarla !!!

-Temo, miss Mathers, che la sua identità di Pathfinder sia compromessa. Devo ricordarle che la sua adolescente sorella ha lavorato ad un progetto segreto dell’NSA per diversi mesi, nel tentativo di decodificare la nostra rete di comunicazioni ?

-Ma anche se sanno che sono Pathfinder…Abby non sa niente ! Che vantaggio pensano possiamo ricavare da…

-Le ricordo che Abigail possiede un potere mutante che può fare gola a molte persone prive di scrupoli, miss Mathers. La capacità di decodificare istantaneamente pressoché qualunque segnale su onde radio non è assolutamente da sottovalutare. Sua sorella potrebbe conoscere molto di più di quanto lei non creda, oppure l’NSA potrebbe usare il programma come semplice scusa per sfruttarla.

-Sì, c’è un sacco di gente priva di scrupoli che potrebbe sfruttare mia sorella. Lei non ne sa niente, vero !?

Pathfinder incrocia le braccia e batte nervosamente un piede a terra. DeCeyt la fissa privo di emozioni come sempre.

-Se mette in dubbio la mia lealtà verso la squadra, Pathfinder, le consiglio caldamente di andare a salutare Turbine. L’ho appena fatto liberare.

*Gente, venite subito nella sala d’imbarco ! Un vecchio amico è passato a farci visita ! – annuncia la voce di Switch proveniente dalla spilla a V di Pathfinder.

-Io…questo non è… - riesce a dire la ragazza, per poi puntare il dito verso DeCeyt e concludere:

-Si ricordi che non abbiamo ancora finito la discussione.

La mutante si volta e cammina fuori dalla stanza dei monitor, prima di mettersi a correre. Augustus DeCyt, impassibile come sempre, si rimette il casco e si volta verso gli schermi.

-Naturalmente, miss Mathers…naturalmente.

Tutte le decine di schermi mostrano continuamente la stessa scena di cinque secondi. Pathfinder che salta sulle rotaie della metropolitana per salvare la vita di un bambino, durante il suo scontro con Capitan America mesi fa a New York.

In fondo alle immagini che si ripetono all’infinito, una scritta resta immobile: OPERAZIONE SISIFO.

 

Quasi dieci piani più in basso, c’è una stanza completamente vuota adorna di portali dimensionali neri ad ogni muro.

E’ l’unico modo per mettere piede nella Sede Centrale, per quanto ne sappiano gli agenti. E’ collegata alle principali città del pianeta, in entrata e in uscita. E sorvegliata da sofisticati sistemi di sicurezza automatizzati; probabilmente anche da personale specializzato, ma nessun agente ha mai visto nessun altro aggirarsi per la Sede.

Pathfinder sente il cervello di Turbine ben prima di arrivare a destinazione, e trova l’ex compagno (solo di squadra, anche se lui giurerebbe diversamente) già circondato dal resto del gruppo.

Persino il Laser Vivente, che non vede da parecchio tempo. Turbine è in costume, anche se Insomnia gli ha tolto il casco per baciarlo come si può capire dalle tracce di rossetto verde.

-David…vedo che non hai perso tempo. Come hai fatto ? – chiede la mutante, avvicinandosi ed abbracciandolo.

-Come evadono tutti di questi tempi ? Ho corrotto una guardia e poi l’ho ammazzata.

-Alla faccia di DeCeyt e ai suoi discorsi su come fosse impossibile, eh ? Vai così Dave ! – si congratula Dran dandogli una pacca sulle spalle.

-E’ bello riaverti con noi, Turbine. Però adesso muovete tutti il culo, DeCeyt ci vuole immediatamente in sala tattica – taglia corto Switch, poco incline alle smancerie, rimettendosi la maschera nera e scomparendo all’istante.

-Troppo sperare che sia per darmi il benvenuto vero ? – chiede Turbine.

-Non c’è pericolo. Su, ti sei già fatto fin troppe ferie…torniamo al lavoro – conclude il Laser Vivente prima di sparire.

 

La stanza è identica a quella della vecchia base. Una stanza spoglia (ma in fondo lo sono tutte in questo posto), occupata quasi esclusivamente da un grosso tavolo ovale a tredici posti.

Uno dopo l’altro entrano gli agenti in servizio, salutando con un cenno della testa DeCeyt che si trova in piedi di fianco alla porta d’entrata. Switch e il Laser Vivente sono al loro posto da un po’, ai lati della solita postazione di DeCeyt.

Turbine è l’ultimo ad entrare, trovandosi davanti la mano di DeCeyt che tiene sul palmo guantato una piccola spilla a forma di V viola.

-I suoi gradi, mister Cannon.

-E’ bello rivederla, professore - risponde nervosamente il mutante, prendendo il dispositivo ed attaccandolo magneticamente all’armatura.

-Mi congratulo con il suo tempismo, è giusto in tempo per partecipare a una missione. Confido che non ci saranno divergenze di opinione su come eseguire i miei ordini, stavolta ?

I due uomini si fissano negli occhi. Turbine prova a cercare di capire se il suo capo ha intuito qualcosa sul suo tradimento, ma resta assolutamente impassibile ed il silenzio si prolunga in modo imbarazzante.

-Non…non ha di che preoccuparsi, professore.

-Lo spero bene. Si sieda, mister Cannon, e mi chiami Imperatore durante il servizio.

Con il cuore che gli batte più velocemente del solito, Turbine prende posto. “Sospetta qualcosa di sicuro”, pensa.

DeCeyt si siede a capotavola, guardando negli occhi un agente dopo l’altro per poi restare immobile come fa sempre quando parla.

-Mi scuso per la rapidità della cosa, ma dovrete partire immediatamente per la Germania. Il nostro cliente ha richiesto una tabella di marcia piuttosto stretta, ed ha preteso di partecipare alla missione nonché di esserne la guida sul campo. So che va contro le regole, ma nel suo caso immagino possiamo fare un’eccezione.

-Chi si crede di essere questo tizio per poterci comandare !? – si lamenta il Laser Vivente.

-Può chiederlo direttamente a lui, signor Parks – risponde DeCeyt indicando l’altro lato del tavolo.

Le luci al neon si affievoliscono leggermente, e l’ombra del tavolo scivola sulla sedia prendendo forma e dimensione. Quando ha finito di concentrarsi in una sola posizione, lascia spazio ad un uomo dai capelli biondi molto corti, impermeabile di pelle nera ed ovviamente occhiali da sole neri.

-‘Morgen. Vi sono mancato ? – chiede appoggiando gli scarponi neri sul tavolo e mettendo le mani dietro la nuca.

-Shades !? – è la reazione generale.

-Sarebbe lui il nostro cliente ? – domanda Switch.

-Precisamente. Il signor Shades si è offerto di usare tutti i soldi risparmiati nelle varie missioni per ingaggiare la Villains LTD. Normalmente non impiegherei l’intera squadra per un compenso così basso, ma devo ammettere che la natura della missione…mi incuriosisce.

-Cos’è che dobbiamo fare esattamente ? – chiede Slim Snake.

-Oh, solo venire con me a Dresda per causare la fine del mondo.

 

CONTINUA !